IN AMERICA, Jim Sheridan, USA, 2003.
Una storia triste, tristissima, dolorosa, per certi versi emotivamente inaffrontabile. Sheridan, che ha scritto questo film con le sue due figlie, rischia moltissimo, si mette in gioco in prima persona, e riesce ad evitare dei rischi enormi. Racconta di immigrati di buoni sentimenti alle prese con le brutture della vita, di bambini morti, di pittori burberi sotto sotto buoni, di “vite al limite”, ecc… Insomma sulla carta materia più che rischiosa, sempre al limite del primo premio del festival della sfiga, del ridicolo involontario. Ogni tanto inevitabilmente si raggiunge il limite, si è li li per scivolare nel patetico e al decidere di abbandonare il tutto etichettandolo come ricattatorio, ma lo sguardo fiabesco delle bambine, narratrici e registe dell’intero film, riesce nell’impresa di salvare il tutto. Dietro a tutto questo c’è infatti un’onestà disarmante, necessaria per un film di questa natura, un cinema pensato con il cuore che non può lasciare indifferenti. Sicuramente non perfetto, anzi le sbavature sono molte e più che evidenti (e in mano a qualcun altro mi avrebbero spinto a scardinare di mazzate la poltroncina di quello davanti a me), ma nel complesso riesce nella difficile impresa di farci accettare tutto il film e a farci emozionare. Alcune sequenze, come quella riguardante Halloween, rimangono impresse. Bravissime la bambine e Paddy Considine. Bellissima Samantha Morton.
FEDEmc
4 Comments
ah sì? ma dai!
gran commento anche il tuo. FedeMC
vedi quello di 21 grammi.
quanto vorrei vederlo… e qui non e’ uscito ç_ç
Misato-san