Critica preventiva
(visto che va di moda, anche se non funziona molto)
Non penso che andrò mai a vedere I Diari dell motocicletta di Walter Salles, perchè costui mi ha già truffato con Central do Brasil e l’orrido Abril Desperacado.
Sarà un film spettacolare di stretta osservanza hollywodiana (niente di diverso da Pearl Harbour, per intenderci) ma lento come si addice ai film "per persone intelligenti", con la presa di coscienza davanti alle sofferenze sottolinata da tontruante musica di archi. Sarà inoltre calmo e posato pèer dare l’alone di sudamerica, con l’aggiunta di qualche "bella vista" e di qualcosa di tipico (musica, poncho ecc.)
Ma soprattutto non andrò a vederlo perché non ho voglia di trovarmi a difendere un film del genere da colro che diranno: "ma io ho letto il libro, non è mica così la vita del Che".
L’ultima volta che ho sentito un discorso del genere è stato a proposito di "Buongiorno, notte", in cui una tizia sosteneva che il film era brutto perchè in realtà la brigatista donna non era buona ma era la più feroce di tutti.
Io cercai una risposta adeguata che poteva essere:
1) cominciare dalla caverna di Platone per fare una panoramica sulla teoria della rappresentazione nel pensiero occidentale e cercare di giustificare un "hai detto una cazzata pazzesca"
2) cercare di ucciderla a colpi di pasta coi pomodorini
3) fare finta di niente e rivolgersi all’altro vicino per approfondire l’argomento "l’acquisto di Legrottaglie è chiaramente una manovra politica per accaparrarsi i favori della lobby yemenita".
Io scelsi la terza.
Qualcuno dei colleghi forse andrà a vedere il film e mi smentirà. In realtà questo sarebbe dovuto essere un commento a caldo (e preventivo) sulla Palma d’oro a Michael Moore e al suo Fahreneit 9/11, ma è difficile.
Forse tra le righe qualcosa di quello che ho scritto c’entra qualcosa.
manu
2 Comments
sottoscrivo preventivamente
per fortuna il film non e’ per nulla cosi’ come te lo aspettavi, anzi…
Misato-san