300 di Zack Snyder
Pensate a un video dei Manowar, se ne hanno mai fatti. Estendetelo a due ore circa. Spargete su di esso un’estetica da pubblicità Dolce e Gabbana. Fatto? Bene, ora però il tutto in fondo va elaborato come scansione di tableaux vivants digitali stile graphic novel/decorazione di vaso greco. Inserite random urla "Spartani", "Libertà", "Guerra", "Onore e gloria","Vi facciamo un culo quadrato". Sospendete, per amore dell’utile, qualsiasi riflessione storica, storiografica, politica, ideologica. Prendete Serse – il cattivo – e trasformatelo in un Mastro Lindo coloured, che parla come un cantante death metal, che si atteggia a un personaggio della pubblicità del Martini, ma in realtà è il primo – inquietante – prototipo di metallaro metrosexual. Per concludere, aprite il cuore alle mazzate tra buoni e cattivi.
Quindi, tutto sulla stessa falsariga, ma infinitamente meglio, di Hero di Zhang Yimou.
Avrete 300.
Quindi, in fondo, si può trovare divertente. Forse anche utile per capire verso che tipo di cinema si sta andando (e da cui fuggire – personalmente parlando). Ma non esageriamo però.
manu
PS: c’è chi, per altre vie, è arrivata alle medesime (quasi) conclusioni.
4 Comments
Un consiglio. provate a immaginarvi la voce narrante di 300 recitata da Fantozzi:
“solo uno tra 300 manteneva lo spartano riserbo…”, frase seguita dall’esilarante immagine dei soldati che ghignano lussuriosi, mentre Leonida se ne sta al centro dell’inquadratura, impassibile ed ottuso.
Grande!
lonchaney
Lonchaney, sei un genio…
eheh
lonchaney
avete la puzza sotto al naso….