La città proibita, Zhang Yimou, CHI 2006
Si parlava giusto qualche post sotto di quello che è diventato Zhang Yimou, cioè il perfetto rappresentante di quello che il governo cinese vuole che si mostri della Cina, in questo caso sotto la voce "cinema". A differenza, però, del tremendo Mille miglia lontano, in questo caso non si parla della Cina di oggi, ma di quella del 900 d.C. La vicenda raccontata è, ammettiamolo, bellissima: intrighi di corte, incesti, omicidi, tradimenti, complotti. Si può dire, utilizzando un aggettivo logoro e abusato, che si tratta di una trama shakespeariana. Il problema, però, è la messa in scena di Zhang Yimou: ipercolorata nel ricreare gli ambienti della città imperiale, manieristica quando fa sfilare i protagonisti lungo gli infiniti corridoi del palazzo, e, ovviamente, satura di ralenti del tutto inutili.
Quello che Zhang Yimou non riesce a fare nelle scene di lotta e battaglia è ricreare il dinamismo dei corpi e dei movimenti: nonostante blasonatissimi credit alla coreografie delle arti marziali, il senso dell’agilità e della perfezione dei colpi è dato in maniera maldestra dalla macchina da presa attaccata ai corpi, o inclinata, o ipercinetica. Trucchetti, insomma, per tentare di dare un tocco in più a sequenze poco riuscite.
E anche per quanto riguarda le scene di massa, l’unico riferimento possibile è la cartolina kitsch: solo in un paio di occasioni si sente un tocco personale in quello che vediamo, il resto è veramente di plastica.
Menzione speciale per Gong Li, scarsa come poche altre volte nella sua carriera d’attrice e a un Chow Yun-Fat che si scarmiglia con gesti generosi. Al ralenti, ma che ve lo dico a fare.

Quello che Zhang Yimou non riesce a fare nelle scene di lotta e battaglia è ricreare il dinamismo dei corpi e dei movimenti: nonostante blasonatissimi credit alla coreografie delle arti marziali, il senso dell’agilità e della perfezione dei colpi è dato in maniera maldestra dalla macchina da presa attaccata ai corpi, o inclinata, o ipercinetica. Trucchetti, insomma, per tentare di dare un tocco in più a sequenze poco riuscite.
E anche per quanto riguarda le scene di massa, l’unico riferimento possibile è la cartolina kitsch: solo in un paio di occasioni si sente un tocco personale in quello che vediamo, il resto è veramente di plastica.
Menzione speciale per Gong Li, scarsa come poche altre volte nella sua carriera d’attrice e a un Chow Yun-Fat che si scarmiglia con gesti generosi. Al ralenti, ma che ve lo dico a fare.
Francesco
13 Comments
mi sto sentendo il podcast di ieri:
non capisco perchè non vi è piaciuto hero…
la città proibita non riuscirò mai a vederlo visto come lo avete massacrato…
però hero non mi era dispiaciuto… poi l’avevo visto in lingua originale sottotitolato in inglese e faceva la sua porca figura con tutte quelle scene dalla fotografia troppo bella…
nessun post su zodiac?
ciaoo Rob
@Rob81: se scorri la pagina il post su Zodiac c’è da un po’ di tempo.
@giammin: hero è il male.
pur avendo odiato (come tutti i suoi film del resto) questo yimou devo dire che io la regia dei combattimenti (quando si picchiano e basta, non quando svolazzano o le scene di massa) l’ho trovata buona, dove sarebbe maldestra? poi devo capire come si fa a rendere il dinamismo di un cazzotto se non ti avvicini al punto d’impatto e se non rendi in modo cinematico la velocità del colpo.
Oltretutto non si soffre mai della sindrome da smarrimento che affligge oggi gran parte delle scene di combattimento.
mai mi sarei creduto di difendere yimou.
my two cents.
Davvero così orrendo?
Woland
@woland: sì, ma pensavo peggio.@murda: la differenza è data confrontando queste con le scene di combattimento, che so, di the blade. “niente trucchi, per favore”, pur con cavi, salti mirabolanti, eccessi. qui, invece, tutto è confuso, secondo me.
il primo combattimento fra il padre e il figlio l’ho trovato molto preciso invece..
l’hai trovato preciso perché c’erano i ralenti a farti vedere tutto per benino… :)
Vorrei sottolineare anche i dialoghi da telenovela brasiliana.
Rodolfo
Per me era esattamente come una telenovela. L’ultima meta’ stra melodrammatica era…mah…divertente.
@adayinthelife troll
bene, mi servivano un pò di opinioni in merito, visto che ultimamente ho rivisto vari film di zhang yimou avevo voglia di andare a vederlo, ma non a scatola completamente chiusa…
@murda: nahh, ho già dato. anzi, come direbbe zhang: h o g i à d a t o