Giudizi buttati là
Juno di Jason Reitman
Professionale, scritto bene, fa ridere, emozionare, in una parola paraculo. In un universo armonico dove conflitto, disagio, emarginazione sono banditi, e tutti sono fighi. Più vicino ai Teletubbies che a Gus Van Sant, più vicino a Susanna che ai Tenenbaum. Praticamente il demonio. Ma nel mondo ogni “tendenza” nasce in periferia, diventa centro, e poi muore nel dimenticatoio.. Ecco, Juno è il punto in cui si comincia a cadere.
John Rambo di Sylvester Stallone
Rambo fa a pezzi gli anni 90 e quelli che pensano che gli anni 80 fossero fichi. È stato difficile avere come padre fantasmatico Stallone, lui ha almeno avuto Crenna, che ti diceva “Vai, uccidi. Fallo perché è giusto”. Noi ci ritroviamo con Stallone che dice “Vai avanti a guardia abbassata e prendine una cassa. L’importante è che ti rialzi ogni volta”. Insomma, ho visto lezioni di vita più pratiche. Ma noi ti amiamo lo stesso, babbo.
Tutta la vita davanti di Paolo Virzì
Virzì continua a fare l’amaro apologo della fine del popolo, della piccola borghesia e dei suoi ideali di miglioramento. Con tono grotteschi e disperati e solo con qualche piccola sbavatura. Con più palle si poteva fare un film incredibile, ma è ottimo lo stesso. Solo l’ideologia giornalistica, impostata su griglie for dummies di idee sorpassate già quando Zoff giocava a scopa con Pertini, e il referenzialismo lo condannano.
The Darjeeling Limited di Wes Anderson
Anderson esce dalla maniera stanca di Zissou, e innova il suo stile della narrazione, mantenendo la coerenza di fondo. Insomma, mostre di avere ancora qualcosa Non trascinante, ma qualcosa di buono, molto buono e realmente dispari. Bravo, si temeva per la sua maturazione.
Iron man di Jon Favreau
Dopo Spiderman 2, il miglior film di supereroi fatto negli ultimi anni. Ben costruito, Downey jr in palla, leggermente più adulto, fa ridere, l’azione è rara ma strepitosa. Aaaiiron maaaan ta ta tatatata tatatatatata.
Colpo d’occhio di Sergio Rubini
Inguardabile. Adrian Scala andrà a infestare gli incubi di tutti gli autori che hanno qualcosa di parecchio intelligente da dire. Se vedete un film con metafore malriuscite, gridate "Adrian Scala!" per tre volte e il film svanirà.
Rubini prova a fare il thriller anni 70. Non gli riesce. Scamarcio prova a trascinare il pubblico. Non ci riesce. Vittoria Puccini nuda. Ci riesce.
La zona
Bello, teso, pessimista. Cinema politico aggiornato al passare dei tempi.
manu
manu
8 Comments
sottoscrivo virzì. mi è sembratoideologicamente scorretto ma un buon film
bentornato,
p.
w manu!!!
lonchaney
W Manu sempre…
mi chiedevo stamattina dove fossi finito…
Lu
Leggere recensioni così concise, ironiche e caustiche (quando serve) sono un bel modo per iniziare la giornata. grazie :)
gennaro
qualcuno per favore mi dice ‘sto cacchio d’un SPEED RACER com’è?
..sì, perchè ho letto due tipi di recensioni: a) quelle che se uno ha piu’ di 12 anni si rompe gli zebedei dopo un quarto d’ora b) quelle che con parole fighissime (vedi Sentieri Selvaggi) blabla L’UTOPIA DI F.F.COPPOLA blabla VISIONI STRATIFICATE blabla TERRORISMO ESTETICO blabla ANIMA SOVVERSIVA DEL FILM. E via delirando.
Insomma: ciofeca per pischelletti o
quelle cagate roboanti che ho riportato prima??
Chi sa, parli.
Scrivi di apologo, sbavatura e ideologia per un ottimo film come quello di Virzì e poi per quella schifezza (un termine a dir poco non elegante, lo so) di The Darjeeling Limited (7.00 euro buttati, ma davvero gli unici da molto tempo) scrivi che è buono. La maturazione della maniera stanca?
Per me è l’estathé al limone, ma senza la sua freschezza (nemmeno di temperatura), nè la goduria di un sorso.
(giusto per precisare il metro di paragone: i Tenembaum è il cucciolone con tutti e tre i gusti VanigliaCacaoZabaione; Zissou è il calippo fitz… ma alla coca cola, con tutti gli annessi e connessi connotativi).
trikkit
@trikkit: la recensione di Virzì è più che positiva. Tipo, scrivo che è ottimo. Apologo non è una critica, e l’ideologia è di chi lo condanna, non di Virzì.
manu