Mala tempora currunt, se il mondo ha bisogno di fiabe e se si è persa la capacità di riconoscerle.
Ovvero, detto meno trombonescamente (parlo come mangio, essì):
come cazzo ha fatto The Millionaire a vincere il Golden Golden Globe? E pure regia e sceneggiatura?
I complottisti si fanno largo:
Curry allucinogeno circola tra la stampa straniera?
I critici asseragliati in una battaglia di retroguardia mandano messaggi cifrati:
1) Lo stile è anziano, anni ’90, senza essere recuperabile alla nostalgia. Cioé, una roba improbabile. Ma anche fuori dal tempo.
2) L’equosolidale in patina cool è la nuova tendenza pret a porter. Dopo le lacrime incrociate ed esotizzate di Babel, la fiaba (leggi eventi improbabili legati con lo sputo però che hanno come protagoisti individui semplici e riconoscibili e con cui scatta l’empatia come "fanciullo di bidonville" condito dalla nozione più colossalmente malinterpretata della storia, altrimenti dovrei gettare dalla finestra "se una notte di inverno un viaggiatore", cioé la leggerezza e un happy end che è una presa per il culo che la metà basta) esotizzata che consola autoassolvendoci.
3) Ma l’omaggio a Bollywood finale è fatto perché siamo in India e anche i sassi ischemici sanno che nei film indiani si canta e balla a sproposito? Metterci un fachiro e un elefante bianco no? So uncool?
4) Uno fa Trainspotting, 10 anni di film brutti, poi fa "Trainspotting a Bombay" e lo salutano come un genio. Se Tarantino rifà Reservoir Dogs lo nominiamo imperatore direttamente?
5) La struttura incasinata e confusa che crea più buchi che risolverli è sintomo dello Zeitgeist? Cioè che dopo l’11 settembre non è più possibile la struttura a orologeria tipo i soliti sospetti? Che, probabilmente se fosse girato adesso a Kaiser Sauzee verrebbe il cagotto mentre racconta l’ennesima palla e tutto il suo castello di carte crollerebbe come se niente fosse. Non c’è più il Grande altro e l’ideologia clintoniana era l’Imodium del caos. Ipotesi interessante.
Uno più ardito e incosciente esce dal torpore e dice:
Qui non funziona nulla! Scrittura, fotografia, casting. E’ tutto imbevuto di falsità, pressapochismo, vago colonialismo dal sapore veltroniano. Se un Santo ci fa la grazia tra due mesi sarà sparito tra i fiotti della storia. Avete presente Santa Maradona, ecco quella roba lì. Tipo essere contemporanei mettendo assieme tendenze che erano contemporanee 5 anni prima e sono morte e sepolte. Ecco, tutto questo e the millionaire.
Povero visivamente, narrativamente e davvero povero di spirito
I più snob urlano:
vi piace questa roba? Io mi riguardo La fiamma del peccato e basta. Poco costruttivo, non c’entra nulla ma piace ai giovani
manu
11 Comments
e io mi riguardo “la morte corre sul fiume” di carletto laughton e godo come un mandrillooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Ci voleva il golden globe, per stanarti :D
Maria Sung
Si, mi hanno stanato.
Forse sono caduto in questa trappola
http://www.cinematical.com/2009/01/12/fan-rant-slumdog-and-other-backlashes/
(via kekkoz)
ma, semplicemente, avevo bisogno di una scintilla per mettere per iscritto quello che dicevo da un buon mese.
manu
adoro come usi Reservoir Dogs
gaelle
Mala tempora continuano a currere, se Gomorra è stato sputato fuori dalla corsa agli Oscar e dentro ci sono finite le “Tre scimmie” (per carità, buon film ,mainsomma..) e “La banda Baader Meinhof” (ovvero se eri particolarmente gnocca in Germania negli anni 70 era inevitabile che ti dessi alla lotta armata). Scusate sono infuriataaaaa!!
Lucy
Menomale!
++
Bello, La fiamma del peccato!
Sta per arrivare un post sfacciatamente elogiativo su Milk:)
Lucy
io è una settimana che cerco di condensare in un post la noia e il fiasco di Australia, ma dopo la terza parola muoio di noia
manu
Manu fossero solo tre parole, tue, è sufficiente.
Pure troppe poi per Australia, immagino.
Lu
ma fatela finita siete ridicoli