Cosmonauta, di Susanna Nicchiarelli, Italia 2009
Vincitore di una delle sezioni collaterali dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Cosmonauta, se non altro, ha il pregio di raccontare la solita storia di formazione da un punto di vista diverso e, soprattutto, cercando di evitare i personaggi tagliati con l’accetta, almeno per quanto riguarda i caratteri principali.
Luciana è una ragazzina nella Roma a cavallo tra ’50 e ’60, che vive nel mito del Partito Comunista Italiano e delle imprese spaziali sovietiche. Tra vita di sezione FGCI, primi baci e casini in famiglia, seguiamo qualche anno e momento topico della sua vita.
Niente di nuovo, si diceva: ma intanto è una storia di donne scritta senza troppi luoghi comuni e, anzi, riconoscendo un maschilismo di fondo dei comunisti italiani (e non solo) troppo spesso dimenticato. I personaggi intorno, eccezioni a parte, sono credibili nelle loro indecisioni, e anche i moti adolescenziali sono ritratti bene (la scena di pianto improvviso di Luciana è davvero una rappresentazione eccellente degli squilibri di quella fase della vita).
Cosa non funziona? Beh, i paralleli (anche nella messa in scena) tra vita della protagonista e missioni spaziali russe sono un po’ troppo marcati, ma soprattutto l’errore del film sta nelle musiche: brutte, fuori luogo, sparate a palla. Non se ne sentiva davvero il bisogno.
Francesco
3 Comments
Chiamarsi Luciana e crescere in una famiglia divisa tra Unità ed acquasantiere è uno sporco lavoro:)
Pape
unita’+ acquasantiera e’ stata una ricetta meravigliosa ma micidiale per troppi di noi.
pero’ ieri mi sono rivisto totoro: un’ora e mezza di antidoto a questa zozza societa’.
quando tornate? chi tornate? come tornate? (se tornate)
saluto
gig.
ps musiche brutte e sparate a palla a casaccio e’ un problema che diventa sempre piu’ diffuso, bisognera’ che si prendano provvedimenti
Di fronte al nuovo Tarantino tutto il resto scompare. CAPOLAVORO.
One Trackback
[…] passato, il loro presente e anche il loro futuro. L’esordio della Nicchiarelli, Cosmonauta, ci era piaciuto: possibile che la scrittrice e regista (attesa al varco del secondo film) non avesse un’idea […]