Defendor & Kick-Ass: the good ol’ supereroi coi superproblemi

Quello a sinistra è Hulk

Quello a sinistra è Hulk

La questione c’è talmente sfuggita di mano che ormai la giusta pratica del lamentarsi del recupero degli anni Ottanta potrebbe tornare di moda. Una rottura di palle senza precedenti storici. Sapete quale altra questione ha veramente scassato le palle? I supereroi supernormali. Vogliamo dare una data? Il 1986. Watchmen e Il Ritorno del Cavaliere Oscuro in edicola. Da allora sono passati 24 anni (ventiquattro) e ancora siamo a parlare di “supereroi visti anche nel loro lato umano”. Superman non esiste più. Ci sono solo supereroi dal ferramenta. E la cosa più fastidiosa di tutte è che la questione, la demitizzazione dell’eroe, a 24 (ventiquattro) anni di distanza, viene ancora vista come rivoluzionaria. Quest’anno sono usciti due nuovi film sull’argomento: Defendor e Kick-Ass. E volete sapere la cosa incredibile? Sono tutti e due belli.
Defendor, esordio dietro la macchina da presa di Peter Stebbings, racconta di un gigantesco Woody Harrelson, un omino dell’ANAS mezzo ritardato che si mette una tutina nera con una D fatta di scotch sul petto per vendicare la morte della madre. Kick-Ass, terzo film di Matthew Vaughn, parla invece di un mega nerd liceale onanista compulsivo che, una volta indossata una tutina, lotta contro dei supercattivi e diventa omo tutto d’un pezzo. Questi due titoli, pur partendo dallo stesso assunto di base (due casi umani scoprono che fare il supereroe è difficilissmo. Ma nonostante mille insidie e temibili villains, vincono la gara della vita, diventano dei supereroi ed entrano nel mito) sono molto differenti. Il film di Stebbings, spacciato per una commedia, utilizza la logora e abusata tematica dei supereroi per riflettere sul crollo delle illusioni. Si evitano volontariamente le caratteristiche da action con gente in calzamaglia e si punta tutto sull’interpretazione di Harrelson che regala un Arthur Poppington veramente fenomenale. Defendor è un film volutamente dimesso e malinconico, dove i luiccichini e il glamour del cinefumetto rimangono solo negli occhi dei bambini e dei pochi innocenti che ci sono in circolazione. Ve lo si consiglia caldamente.
Kick-Ass
nasce da un fumetto della super coppia John Romita Jr. e Mark Millar. È un fumetto che già a pagina 4 ti rendi conto che diventerà un film. Un macchina da soldi. Per dirvi: il nome del protagonista della serie è Dave Lizewski. Dave Lizewski nella vera verità della vera vita è un ragazzino vincitore di un’asta benefica creata con lo scopo di lanciare il fumetto. Aiuta l’ente X e il tuo nome da normale sfigatello sarà quello di un supereroe di un fumetto che ti piacerà tantissimo! Un successo talmente annunciato che è quasi normale averlo in odio. Lasciamo colpevolmente fuori il talento di Romita Jr.: il successo di Kick-Ass è di Millar. L’autore di Wanted (altro fumetto con uno mega sfigato che uccide persone a 67 chilometri di distanza sparando proiettili che curvano come vuole lui. Diventato poi un film in cui il protagonista limona duro Angelina Jolie), di Ultimates (rileggiamo i Vendicatori e facciamo diventare Thor un Black Bloc), Civil War (la saga, nel bene o nel male, più importante da un tot in casa Marvel) è uno che non sbaglia un colpo. E a cui, come probabilmente avete intuito, piace vincere facile. E il film tratto da questo volume è esattamente come ve lo immaginate: una gioia per gli occhi. Una facile ma gradevolissima commedia, ammiccante e divertentissima. Con delle belle sequenze d’azione, con divetti da lanciare, con Nicolas Cage che gigioneggia, con la colonna sonora tra cui compaiono i Dickies che suonano il tema di Banana Split, con le esplosioni e i pop corn in mano. Sotto certi punti di vista, il massimo della vita. Ve lo si consiglia vivamente. Defendor è un’altra roba, ma Kick-Ass effettivamente kicks ass (scusate: la tentazione era troppo forte).

Hai detto Sandro?

Hai detto Sandro?

Ultime annotazioni prima di lasciarvi andare alla ricerca dei due titoli. Defendor, oltre al già citato Woody, sfoggia un Elias Koteas (il De Niro wannabe per eccellenza) in splendida forma. Kick-Ass, d’altra parte, non sbaglia neanche il cast:  oltre ai capelli di Nicolas Cage, ci si affida al promettente Aaron Johnson nei panni del protagonista. Ma soprattutto fanno gridare al miracolo: Christopher Mintz-Plasse nella parte di Red Mist e un cattivissimo Mark Strong che meriterebbe un film figo tutto suo. Va ancora meglio con la sboccata Hit Girl, assassina con le fattezze di Chloe Moretz, tredicenne con scritto STAR a caratteri cubitali in fronte e che vedremo nel remake americano del bellissimo Let the Right One In (che per comodita si intitolerà Let Me In. Oh, son ben due parole in meno…)

Defendor: IMDB| Trailer

Kick-Ass: IMDB| Trailer

5 Trackbacks

  1. […] questo giovinastro figaccione inglese s’è già visto sul grande schermo nel discutibile Kick Ass e in Chatroom, ultimo film (nel senso che probabilmente non gliene faranno mai più fare un altro) […]

  2. […] A seguire il titolo che ci ha convinto di più: Kick-Ass, di Matthew Vaughn, una divertentissima e originale riproposizione della questione dei supereroi, con un cast in parte e una sceneggiatura rapida e mai banale. Andatelo a vedere, ve lo consigliamo da maggio! […]

  3. […] oggi la microrecensione di Tommaso andata in onda nella puntata del 6 aprile scorso: il film è Kick-Ass, e, diciamolo: Tommy offre una performance da […]

  4. […] ginepro come Brett Ratner e di quell’altra roba brutta lì. Nel frattempo però è arrivato Kick Ass. Fumetto megamainstream di Millar e Romita Jr., travestito da cosina un po’ underground, nato […]

  5. By Super, James Gunn, 2010 « secondavisione on 25 ottobre 2011 at 08:04

    […] con la quale affronterà il crimine comune e il suo arcinemico. E voi direte: siamo dalle parti di Kick-Ass. Dalle prime sequenze si potrebbe pensare di sì, ma così non è. Sono in disaccordo con quello […]

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