Greg Nicotero è una persona a cui vuoi istantaneamente bene. Cioè, gliene si vuole a priori – ovviamente – visto che da solo (o con il suo gruppo K.N.B. EFX) ha messo le mani su praticamente tutti i film che amiamo degli ultimi 25 anni di Storia del Cinema. Quando poi si ha la fortuna di incontrarlo dal vivo, cosa che ci è capitata per la presentazione del Blu-ray di Predators, avvenuta ai Troublemaker Studio di Austin, ci si rende immediatamente conto che gli si vuole bene anche perché è una delle persone più entusiaste, coinvolgenti e appassionate di sempre. Non si fa a tempo a finire la domanda, che lui è già partito con aneddoti, racconti, curiosità, massime di vita, citazioni… Un grande, grandissimo uomo di Cinema.
Quando hai conosciuto Robert Rodriguez e e come sono andate le cose con lui per quanto riguarda il progetto Predators?
Tornando a Robert: per me lavorare così a stretto contatto con lui in tutti questi anni è stata una grande fortuna. È come se fossimo cresciuti insieme come filmakers. Un po’ di anni fa è uscito un articolo sulla nostra collaborazione, con tutti i titoli a cui abbiamo lavorato insieme. In quell’occasione Robert mi ha mandato una mail veramente commovente. Mi ha scritto una cosa come: “Hey, se quando eravamo sul set di Dal Tramonto all’Alba, fosse arrivato un ragazzo dal futuro con in mano questo articolo e ci avesse fatto vedere quante cose avremmo fatto insieme, non sarebbe stato incredibile?”. Sono molto legato ai Troublemaker Studios: il primo film che ho fatto qui dentro è stato The Faculty. Qui abbiamo fatto il 90% di Sin City. Quando entro in questi magazzini penso sempre di incrociare Mickey Rourke, Benicio del Toro o Bruce Willis. È eccitante. Lavorare con Robert, vedere il suo impero crescere sempre di più… Con il mio gruppo, la K.N.B. EFX, io e Howard Berger, siamo stati tanto fortunati da mettere le mani sulla maggior parte dei moderni film di genere. Ogni volta che vado a qualche convention e incontro qualche ragazzino che mi vuole far firmare la sua copia di La Casa 2, io gli idco “Ehi, un tempo io ero te! Ero esattamente così!”. La prima volta che ho incontrato Tom Savini e George Romero, ero il classico ragazzino sfigato con in mano la mia copia di Famous Monster Magazine, ero in fissa totale per Ray Harryhausen e avevo visto Dawn of the Dead almeno 500 volte. Il motivo per cui film del genere continuano ad essere fatti e ad essere così emozionanti, è perché esistono dei tipi come Robert Rodriguez e Nimród Antal che hanno un’affezione e un amore totale per il genere. Nimród è pazzesco. Una sera stavamo girando la scena in cui ci sono i due Predators che combattono. A un certo punto le loro lame si incastrano, loro lottano e una lama si spezza a metà. Alla fine della sequenza, dopo aver chiamato il cut, Nimród si è alzato e si è messo a curiosare sul set. Io stavo sostituendo le lame e l’ho visto con i miei occhi fare finta di calciare via un po’ di terriccio, abbassarsi, rubare il pezzo di lama del Predator e nasconderselo in tasca. Quello è stato un momento bellissimo per me, perché poi l’ho visto tornare a sedersi sulla sua sedia con questo sorrisone ebete stampato in faccia. Io mi sono avvicinato e gli ho detto:“Ho visto cosa hai fatto!” E lui tutto serio mi ha risposto: “Hey, ho un pezzo di lama di un Predator! Non è fighissimo?”. Lavorare su Predators è stato così: un sogno. Io e la mia compagnia siamo in giro da 22 anni. Lavoro con la gente più brava del mondo – non sarei qui a raccontarvelo se non fosse così – e lavorare a un film del genere con Robert e Nimród, che sono miei veri amici, è incredibile. Io mi sento fortunatissimo perché tra Quentin Tarantino, Frank Darabont e Robert è un continuo: “Hey, facciamo un film con Predator?”, “Hey facciamo degli zombi per The Walking Dead?”. Insomma, sono veramente fortunato. È il massimo della vita!

Mi sono sempre chiesto: ma a cosa diavolo servono quei denti davanti? Come mangia un Predator?
Be’, l’idea è che questi denti servano a lacerare la carne per poi infilarsela in bocca. Questo per quanto riguarda la vecchia creatura. Per quella nuova abbiamo modificato un po’ il tutto, dandogli più l’aspetto di un granchio. Adesso è più minaccioso. Ma il problema del cibo è un casino. Pensa ai cani dei Preadtors: anche loro, come fanno a mangiare? Hanno queste sciabole davanti, per cui le loro bocche non entrano mai in contatto con al preda. Ed è stato un problema! Un giorno stavo parlando con ilo creatore dei cani, mancava pochissimo tempo alla consegna e ci siamo posti esattamente questo problema: “fatti così, è impossibile che riescano a mangiare!”. Alla fine abbiamo risolto la questione: “Be’, forse è per questo che sono sempre così incazzati! Perché non riescono a mangiare!”. Per questo film ci siamo inventati tantissimi nuovi mostri, alcuni dei quali non sono neanche finiti nel film. La cosa che più mi ha esaltato è che in questo film siamo riusciti ad avere un buon mix di effetti speciali prostetici poi rielaborati con la computer grafica. La cosa incredibile è che il tutto poi funziona a meraviglia. Io considero il regista di un film come un pittore e penso che il mio lavoro consista nel fornirgli i diversi colori di cui ha bisogno per finire il suo quadro. I visual effects sono un colore, le maschere e i costumi sono un colore, la CGI è un colore. E tutti questi colori stanno bene insieme solo se sono ben bilanciati, solo se noi siamo in grado di trovare il loro equilibrio perfetto. Che poi è lo stesso equilibrio che tiene insieme me, Robert e Nimród. Anche se penso che il vero motivo per cui Robert ha fatto questo film, è poter vedere uno vestito da Predator che cammina nel parcheggi dei suoi Studios. Voglio anche dire che uno degli aspetti fondamentali della riuscita del film, è data da questi incredibili attori che indossano i costumi. È un lavoro difficilissimo: pesano veramente tanto, sei molto scomodo, sudi, riesci a stare a malapena in piedi e devi anche recitare. Oppure correre fortissimo con una lancia in mano verso un altro tipo vestito esattamente come te. Insomma è difficilissimo. Derek Mears e Jeremy Fitzgerald indossano il costume del Classic Predator, mentre Brian Steele e Carey Jones hanno interpretato quelli nuovi, il Berserker, il Tracker e il Falconer. E la cosa incredibile è che nessuno li vede mai in viso. Sono bravissimi.
La cosa più difficile che hai dovuto fare per questo film?
Non ho mai avuto nessun dubbio su quello che stavo facendo, ma è stato molto difficile perché avevamo veramente pochissimo tempo a nostra disposizione. Non abbiamo avuto tempo di sbagliare. Non ce lo siamo potuti permettere. Qui ai Troublemaker abbiamo tutto – dai visual, alle maschere, alla compuer grafica – e per dieci settimane io mi sono sentito un po’ come Lo Squalo. Giravo continuamente intorno a tutto, per tentare di avere sott’occhio ogni aspetto delle creature e assicurarmi che tutto fosse fatto secondo le mie specifiche. Sempre per il fatto che lavoriamo insieme da così tanto tempo, Robert si fida molto di me e ha altissime aspettative sul mio lavoro. E io non posso deluderlo. Era però la prima volta che lavoravo con Nimród: anche lui si fidava molto di me, visto che conosce il mio lavoro, e io non avevo nessuna intenzione di deluderlo. Tento sempre di dare il meglio e di togliere preoccupazioni al regista, che ha milioni di altri aspetti del film da seguire oltre agli effetti speciali. È andata veramente molto bene anche con lui anche se era la nostra prima collaborazione. Con Robert invece, grazie a tutte le esperienze che abbiamo avuto in comune, s’è creato veramente uno strettissimo legame. Ci piacciono gli stessi film – Lo Squalo, Blade Runner, 1997: Fuga da New York, La Cosa – suoniamo tutti e due la chitarra, ci piace Stevie Ray Vaughan… Insomma, ci hanno separato alla nascita.
Cosa ne pensi degli extra e dei contentuti speciali che oggi come oggi possiamo trovare nei dvd e nei Blu-ray?
Il mio primo lavoro è stato nel 1984 sul set di Il Giorno degli Zombi, con Romero e Savini, e lì non facevo altro che andarmente tutto il giorno in giro con una videocamera e, praticamente senza rendermene contro, ho realizzato il making of. E ho pensato che fosse una cosa normale. Per cui ho continuato a farlo su tutti i film per cui ho lavorato, come La Casa 2 o L’Armata delle Tenebre. E se guardi i dvd di questi titoli, tutto il materiale che trovi l’ho girato io. Non l’ho fatto apposta per farlo finire in dvd, anche perché allora non sapevamo che le cose sarebbero andate così, ma lo facevo semplicemente per me stesso. Lo facevo perché, diciamolo, era una figata. Ho centinaia di cassette tratte dai backstage dei film per cui ho lavorato. Anche adesso Quentin e Robert mi lasciano girare tutto quello che voglio perché sanno che non è che andrò a casa a metterlo su youtube. Ho ripreso Quentin alla fine di Inglorious Basterds quando abbiamo mitragliato Hilter e si vede lui tutto contento ! È una bellissima clip! Lo faccio perché mi piace e poi magari diventeranno dei momenti storici del Cinema. Ed è bello perché poi tutti i fan solo letteralmente fanatici, vogliono sapere come quel film è stato fatto. Il pubblico vuole saperne di più, vedere dove sono stati girati i film, viverli il più possibile. E con i dvd e i Blu-ray è come essere stati lì. È una grande opportunità.
Nimród ha il suo pezzo di lama di Predators. Tu cosa hai?
Be’, io ho queste (le due teste dei Predators)! No, ho tantissime cose, sono un collezionista. Ho un orecchio finto di Le Iene, ho una maschera di Michael Myers tratta da Halloween, ho un piccolo Mr. Jingle da Il Miglio Verde. Ogni tanto li uso per spaventare i miei bambini. Ne ho una di 5 e uno di 8. Vengono da me e ormai non si spaventano più, anche perché a casa mia è sempre Halloween. Mia figlia, quella di 5, fa la migliore camminata da zombie che io abbia mai visto! Le ho anche chiesto se voleva partecipare a The Walking Dead ma a quanto pare non è interessata…
[versione integrale dell’originale apparso su Wired]