Fino a che punto l’ho visto?
Tutto: è l’ultimo appuntamento con il nostro speciale, pareva brutto.
Riusciamo a dargli qualche valenza?
Sì, due, entrambe estetiche: la bellezza dei panorami e di Belen Rodriguez. Per il resto, zero.
Un’idea della trama senza usare verbi
Natale in Sudafrica ha la solita struttura con due episodi alternati. Primo episodio: il chirurgo Massimo Rischio (Massimo Ghini) in Sudafrica per la caccia grossa con l’amico macellaio Ligabue della Chianina detto Bue (Giorgio Panariello). Insieme a loro i figli adolescenti, fidanzati tra loro. Ma Laura Rischio (Laura Esquivel), oltre che con Vitellozzo della Chianina (Alessandro Cacelli), ha una storia anche con Mauro (Marco Brenno), che la segue in Sudafrica per farle una sorpresa. Ghini e Panariello incontrano la zoologa Angela Ladesse (Belen Rodriguez) alla ricerca di una farfalla rara e tentano di farsela. La zoologa, non la farfalla. Secondo episodio: Carlo Boffa (Christian De Sica) e signora (Barbara Tabita) a Cape Town per un viaggio. Boffa scopre di essere stato truffato dal socio in affari esattamente come aveva fatto il fratello Giorgio (Max Tortora) che gli ha anche fregato la prima moglie Marta (Serena Autieri). Si trovano tutti in Sudafrica e tentano di truffarsi a vicenda.
La gag che fa ridere
Nessuna, ma proprio nessuna.
La gag che fa vergognare
De Sica deve fuggire dall’albergo dove risiede con la moglie perché non può pagare il conto. Sfrutta il passaggio delle “concubine del sultano”, una serie di donne coperte dalla testa ai piedi e insieme alla consorte si unisce a loro. Ma, accidenti!, quando fa per scappare si prende la donna sbagliata, la scopre ed è bruttissima. Battuta: “La natura fa brutti scherzi ma a te ti ha proprio preso per il culo”.
Natale al cesso
Come unire i grandi temi del cinepanettone, ovverosia il culo (con la variante inserzione nel / estrazione dal) e la cacca, con il cotè esotico di questo film? Facile. De Sica e Tortora devono recuperare una valigetta piena di diamanti mangiata da un ippopotamo. Come fare? Lo riempiono di lassativi, ovviamente. Ma la valigetta rimane incastrata ner culo dell’animale: spunta solo la maniglia. Come fare? Con il manico di un ombrello viene estratta e i due rimangono coperti di merda. Anzi, da uno “tsunami de mmerda”.
Ma quant’è bella Meganghella
Belen Rodriguez, c’è poco da fare, è una delle più belle presenze dei cinepanettoni. Scarsa, anzi, scarsissima a recitare: però ci mette dell’impegno. Per tutto il film è vestita con una camicetta, degli short di jeans talmente corti che se li misurassimo avrebbero un valore negativo, e degli stivali. A un certo punto si spoglia anche, ma fino alla biancheria e non oltre.
Guest Star
Chissà se è possibile considerare come ospite speciale quella Laura Esquivel che ha riunito i due mondi facendo impazzire adolescenti e bambini europei e argentini con Il mondo di Patty. In ogni caso la sua presenza, probabilmente, funziona o come specchio per le allodole per attirare al cinema anche un target (molto giovane e femminile) che di solito non frequenta il cinepanettone, oppure perché, insieme a Belen, fa parte di una “quota argentina” obbligatoria per la produzione di ‘sta monnezza…
E questa sera, al Cheritmo, la musica più fica!
Lo sanno anche i muri, no, che la canzone trainante è la stramaledetta “Waka Waka” di Shakira. La cantante, peraltro, viene citata a sproposito un paio di volte nel film senza che neanche se ne veda l’ombra. Comunque, proprio sulla hit dell’anno scorso, i soliti orrendi titoli di testa, con elefanti digitali che ballano. Ridefiniamo la bruttezza, per favore.
Non solo “Waka Waka”, per: immancabile un brano di Bob Sinclar (“Rainbow of Love”, che nei titoli di coda del film è pure scritto sbagliato) e uno di Martin Solveig (“Hello”, che però ha un video abbastanza bizzarro, in cui il dj gioca a tennis proprio contro Bob Sinclar).
Equivoci per chili di pellicola=Feyedau scomodato a caso
A parte la giovane rampolla Rischio che ha due fidanzati, con conseguente incontro dei due (“Ah, la tua fidanzata si chiama Laura, come la mia”), e lo scambio di sòle tra i due fratelli, pochissimo.
Ué, testina, it’s the sublim
Niente di sublime, davvero.
Lo specchio del reale
Davvero pochissimo. A meno che non bastino i “selvaggi” da barzelletta (vero e proprio modello testuale fondante di tutta la sceneggiatura del film) che cantano e ballano dicendo “bunga bunga. Curioso, invece, che non ci sia alcun riferimento ai Campionati Mondiali del Pallone, giocati proprio in Sudafrica qualche mese prima dell’uscita del film.
4 Comments
Ci sono un sacco di verbi in “un idea della trama senza usare verbi”
(E’) verissimo.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
In “Se sei così ti dico di si” Belen era addirittura riuscita a farmi dimenticare di “Belen”. Notevole…
One Trackback
[…] a ieri. Cioè, siccome va bene tutto, ma non è che siamo proprio dei poveripirletta, arrivati a Natale in Sud Africa abbiamo gettato la spugna. Mancava solo l’ultimissimo Vacanze di Natale a Cortina e allora […]